L‘ingresso principale della grotta è a quota 1050 metri, alla base della parete che sovrasta il Fosso del Presale, nel versante Nord-Est del Monte Nerone. Nel 1951 la Grotta delle Tassare, con i suoi 505 metri dichiarati era la terza grotta al mondo per profondità. Rilievi successivi più accurati stabiliranno la profondità complessiva dall’ingresso alto a 438 metri. Oggi tuttavia rappresenta ancora la grotta più profonda della regione Marche.

Accesso dal basso
- Da Piobbico percorrere la Statale n.257 in direzione Acqualagna dopo circa un km svoltare a destra e salire per la provinciale di Rocca Leonella. Oltrepassato il caseggiato di Acquanera e poco prima di Bacciardi in prossimità di un “ricovero attrezzi” seguire una traccia di sentiero che passa dapprima davanti a dei fontanili e poi sale intercettando il Sentiero CAI n.12 percorrendolo lungo il bosco fino ad una indicazione alla base di un prato in forte pendenza. Salire leggermente il pratone tenendo la destra fino ad incrociare il bivio segnalato da un cartello e da un omino di pietra. Sarà quindi necessario svoltare a destra per scendere sino all’ingresso della grotta. I tempi di percorrenza di questo sentiero si aggirano sulle 2 ore.

Accesso dall’alto: “Rifugio della Rocca”
- Da Piobbico percorrere la Statale n.257 in direzione Acqualagna. Dopo circa un km svoltare a destra e salire per la provinciale di Rocca Leonella. Tenere quindi la destra al primo bivio per a salire a Monte Nerone. Arrivati in cima e oltrepassata la “Colonia di don Orione” dopo circa 10 km proseguire in direzione “la Cupa”. Poco prima di arrivare al rifugio, girare a sinistra e imboccare la strada che scende a Pianello di Cagli. La strada costeggia a mezza costa “i Ranchi” poi scende “al Pantano”, risale poco prima di incontrare sulla sinistra il “Rifugio della Rocca”. In questo luogo occorre parcheggiare la macchina prima di procedere a piedi.
- Da Serravalle di Carda salire la statale. Raggiungere e superare il Rifugio La Cupa, quindi svoltare subito dopo a destra nella strada che conduce a Pianello di Cagli. La strada costeggia a mezza costa “i Ranchi” poi scende “al Pantano”, risale poco prima di incontrare sulla sinistra il “Rifugio della Rocca” luogo dove occorre lasciare la macchina prima di procedere a piedi.
- Da Pianello salire la strada comunale che conduce a Monte Nerone (dove nel 2009 transitò il 100° Giro d’Italia e il Monte Nerone venne paragonato al celebre Mont Ventoux, teatro di tappe importanti in molte competizioni ciclistiche), passato quindi il monumento del centenario del Giro di Italia, poco dopo sulla destra si trova il “Rifugio della Rocca” luogo dove occorre lasciare la macchina prima di procedere a piedi.
Lasciata l’auto si imbocca l’evidente Sentiero CAI n.12 che percorre tutto il crinale in discesa. Dopo aver attraversato il bosco, scende in un “pratone” molto ripido. Nella parte bassa del “pratone” sulla sinistra c’è l’imbocco del sentiero, indicato con tabella e omino di pietra, che scende fino all’ingresso della Grotta delle Tassare.

La descrizione della Grotta delle Tassare
Dall’ingresso denominato “degli Arditi” immettersi nel cunicolo di sinistra, che porta ad un primo salto di 5 m.
Alla sua base è posto uno scivolo che conduce in un’ampia galleria che si allarga gradatamente. Continuando ci si affaccia su un salto di 5 m, dopo il quale, superato un altro breve scivolo ed un salto di 12 m. si arriva al vasto ambiente della sala denominata “dei grandi massi”. E’ opportuno percorrerla tenendo la sinistra e scavalcando un accumulo di frana, si giunge quindi in un’altra ampia galleria denominata “Galleria Vittoria”, che comunque non seguiremo nella nostra progressione verso il fondo.
All’imbocco della galleria, scendere sul passaggio a destra che, dopo pochi metri, si affaccia su un pozzo da 9 m. Dalla base del pozzo, la galleria prosegue comodamente fino a giungere al pozzo successivo di 20 m. La grande galleria arriva fino ad un suggestivo laghetto attraversabile comodamente con gli stivali. Si continua quindi a scendere verso la parte terminale della grotta, dove, dopo un scivolo di 20 m. si raggiunge l’apice dell’ultimo grande pozzo, di 60 m. di cui 36 m. nel vuoto. Raggiunta la base del pozzo continuare per l’unica galleria denomina “retroversa” la quale termina dopo circa 100 m.
La grotta è attualmente la più profonda delle Marche, e vista la non eccessiva difficoltà tecnica e la quasi costante ampiezza degli ambienti può essere ideale per un corso di speleologia di primo livello.


Notizie Storiche sulla Grotta delle Tassare
Nel 1951 la Grotta delle Tassare, con i suoi 505 metri dichiarati era la terza grotta al mondo per profondità. Se si pensa al fatto che il fondo fu raggiunto in un epoca precedente alle moderne tecniche di progressione su corda e quindi con scalette di corda e pioli di legno, si può ben capire quanto la profondità fosse ragguardevole e l’esplorazione perigliosa e affaticante (il nome dell’ingresso, detto “degli Arditi” ne è un esempio evocativo). Dagli atti del V Congresso Nazionale di Speleologia si ricorda anche che a quota -165m è stato rinvenuto lo scheletro di un orso inglobato in un ammasso stalagmitico e a quota -305 un altro scheletro, perfettamente integro, di Ursus arctos. E’ dunque chiara l’importanza storica di questa grotta, che ancor oggi mantiene inalterato il suo fascino.

Il Gruppo Speleologico di Urbino il 13 maggio 2005 riceve in dono l’originale della Tesi di Laurea redatta nel 1954 dal prof. Francesco Saverio Gianotti (classe 1923) dal titolo “Tre anni di osservazioni biospeleologiche sui tricotteri cavernicoli della Grotta delle Tassare” e tutta la sua documentazione scientifica inerente gli studi di Biospeleologia. con una dedica a tratti commovente: “Ai coraggiosi giovani del Gruppo Speleologico Urbinate che hanno scelto ambienti naturali, afotici o meno sempre difficoltosi spesso ardui, per conoscersi temprarsi rispettarsi, per la nobile curiosità di apprendere, per contrastare distruggere le terrorizzanti mitiche tenebre l’opprimente buio misterioso la patetica favola dell’ovattata oscurità“.
Grotte nelle vicinanze
- Grotta dei Cinque Laghi
- Grotta di Nerone
- Buca grande
- Arco di Fondarca e Grotta delle Nottole
- Grottone e il sentiero luminoso
- La Tana Baldina
- L’eremo di Santa Lucia
Lascia un commento