Eremo Santa Lucia a Piobbico, un rifugio rupestre del 1200

Selvaggio e suggestivo, ben visibile sotto un evidente sperone di roccia c’è un piccolo eremo rupestre del 1200.

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Partendo dal Municipio di Piobbico percorrere la Statale n.257 in direzione Acqualagna per poco più di 1km. Quindi svoltare a destra e imboccare la strada comunale per Rocca Leonella (che prosegue fino a Secchiano/Cagli), oltrepassare Cà Giovaccolo e l’abitato di Acquanera. Al successivo bivio tenere la sinistra per la strada che scende in direzione Secchiano, oltrepassando il cimitero e mantenendo la destra. Superare l’uscita della Forra del Presale, la frazione Bacciardi e quella di Cardella. Dall’abitato, dopo circa 700 metri, in corrispondenza di una curva a sinistra, svoltare a destra e salire per una strada bianca per circa 500 metri. Arrivati primo tornante a destra, è possibile parcheggiare l’automobile e imboccare, sulla sinistra, il sentiero. In 20 minuti il percorso ci conduce alla Grotta di Santa Lucia utilizzata come eremo fin dal XI secolo.

Grotta di Santa Lucia
Grotta di Santa Lucia

La grotta di Santa Lucia

Questa atipica grotta dal tetto spiovente, sotto il Monte Carpineto, sovrasta il Fosso Tragolone e si è formata grazie al gioco di tensioni tettoniche degli strati di marne fucoidi. Contiene al suo interno un piccolo eremo rupestre che come ricorda “don Domenico” risale agli inizi del 1200.

Un moncone di muro con blocchi di pietra ben squadrati e nicchie per la travatura, è ciò che resta dell’originale chiusura della grotta. Molto probabilmente infatti è franata in seguito al cedimento della volta rocciosa soprastante.
Nonostante l’erosione del tempo all’interno della grotta sono ancora visibili un rustico altare di pietra e i resti di un affresco in cattivo stato di conservazione. Purtroppo dell’affresco non si ha memoria storica. L’immagine è dedicata a Santa Lucia e risale probabilmente ai tempi di qualche antico eremita che qui trovò un riparo ideale per sè e per il suo spirito. L’altare è collocato in mezzo alla stanza poco prima che il soffitto si abbassi verso il fondo. Poggia su una parete in muratura che separa il primo ambiente dal secondo.

Crocifisso e muro di separazione
Crocifisso e muro di separazione

Informazioni sulla grotta

Nella grotta sono ancora ben visibili incavi scavati nella roccia utilizzati come appoggio per le travi in legno. Nella parete di sinistra si intravvede ciò che resta di un tabernacolo devozionale.
La grotta è esposta a oriente ovvero al “sole di Santa Lucia“, martire siracusana protettirce della vista e della luce che si festeggia il 13 dicembre. In quei giorni si trova allineata con il sole. Secoli fa, con il calendario Giuliano, la ricorrenza della Santa cadeva infatti in prossimità del Solstizio d’Inverno. Con l’adozione del nuovo calendario Gregoriano il 4 ottobre 1582, ci fu lo slittamento di circa 9 giorni grazie al piccolo ritardo accumulato dal conteggio rispetto all’anno astronomico. Il Solstizio d’Inverno si spostò al 21 o al 22 dicembre.

La cavità venne usata in seguito anche come ricovero per pastori e boscaioli.

Eremo Santa Lucia, dipinto e altare
Eremo Santa Lucia, dipinto e altare

Il Monte Nerone e i dintorni dell’Eremo

Nelle vicinanze della Grotta di Santa Lucia si trova la Forra del Presale, un’emozionante discesa in corda lungo il torrente, dove è presente una verticale massima di 20 m. oltre ad altri salti più piccoli e spettacolari.
Un po’ più lontano si trova il Rio Vitoschio, ora palestra speleologica ma in passato un luogo ideale per il romitaggio che secondo la tradizione locale ospitava un monastero, l’Eremo di San Bartolomeo, del quale non esiste più traccia.

Beato Barbetta da Piobbico originario dI Rosara, un antico borgo appollaiato sulla valle dove s’incontrano il Rio Vitoschio e il Fosso Pisciarello, qui si ritirò a una vita di solitudine in questo paesaggio aspro e selvaggio.

Eremo Santa Lucia, guardando verso il fosso Tragolone
Eremo Santa Lucia, guardando verso il fosso Tragolone

Santa Lucia

Santa Lucia è una martire siracusana la cui ricorrenza si celebra il 13 dicembre, in un periodo vicino al solstizio di inverno giorno più corto dell’anno. L’emblema della sua rappresentazione con gli occhi sulla coppa, o sul piatto, è da ricollegarsi con la devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a causa del suo stesso nome Lucia (da Lux, luce).

Eremo Santa Lucia Dipinto
Eremo Santa Lucia Dipinto

L’eremo è esposto a oriente, proprio dove sorge il sole e nasce la luce.

Il virtual tour dell’Eremo di Santa Lucia


Altri trekking nelle vicinanze

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