La Grotta dei Clasti è una grotta che si apre non troppo lontano dalle grotta del Borghetto, dalla Grotta del Cervo, dalla Grotta del Carbonaio e dalla Grotta Erali. Queste grotte sono tutte posizionate nell’intersezione tra il sentiero 213 e il sentiero 214. La Grotta dei Clasti rimane invece più defilata.
Alcune pubblicazioni parlano di grotta tettonica, non scavata quindi dall’erosione chimica delle acque ma piuttosto da fratture della roccia, sottoposta a enormi forze. Secondo evidenze scientifiche riportate recentemente alla luce del Gruppo Speleologico Urbinate tuttavia questa affermazione non corrisponde al vero e si tratta con assoluta certezza di una grotta di origine carsica che si è sviluppata tra la Formazione del Calcare Massiccio e la Formazione del Bugarone. Gli strati di Bugarone, di potenza media pari a 30 cm e scarsamente carsificabili, sono infatti crollati nella parte sottostante nascondendo la formazione del Calcare Massiccio. Recenti esplorazioni (ottobre 2023) hanno portato alla luce alcune gallerie e un ampio ambiente di circa 500 mc. Gli ambienti quindi, che si erano sviluppati nel Massiccio, dovevano essere almeno il doppio di quelli che attualmente percorriamo poichè la roccia crollata occupa un volume almeno doppio rispetto alla roccia in posto.
Le forti correnti tuttavia stanno indicando la strada percorrere per superare la frana.
Al suo interno sono presenti numerosi clasti, ovvero delle rocce detritiche derivanti da sedimenti, del pietrame per intenderci che ne ha coniato il nome. Queste rocce rendono a tratti difficoltoso il passaggio, perchè molto stretto, tant’è che venne ribattezzata ironicamente da Filippo -Felpe- Felici, uno dei suoi primi esploratori, la “Grotta delle 4 Madonne”.
L’enigma della Grotta dei Clasti
La Grotta dei Calsti stupisce per la sua eccezionale varietà di minerali, cristalli e speleotemi che colorano e fanno brillare la grotta.
Tuttavia è una grotta interessante principalmente per la sua morfologia. È infatti formata da una saletta iniziale discendente. Subito dopo l’ingresso però, sulla destra, uno scosceso e stretto passaggio ci conduce in una piccola galleria discendente che gira attorno alla saletta iniziale. Generalmente le grotte di origine tettonica tendono a seguire una linea retta, ovvero la linea di frattura cosa che non avviene in questa grotta. Questo strano andamento ha messo sul piatto nuovi elementi precedentemente non considerati e ancora oggi oggetto di studio.
Le prime informazioni della grotta si hanno grazie a Sandro Galdenzi e Felpe, socio fondatore del Gruppo Speleologico Urbinate che la individuarono nel lontano 1997.
Accesso a valle e accesso a monte.
L’accesso alla grotta può avvenire sia da valle che da monte. Per comodità consigliamo di utilizzare lo stesso percorso utilizzato per andare alla Grotta degli Orsi che ci evita una difficoltosa salita. Le indicazioni per imboccare il sentiero 15 e parcheggiare l’automobile sono disponibili qui. La traccia GPS riportata in fondo alla pagina segue questo sentiero.
La lunghezza è di circa 3 km con 200 metri di dislivello positivo.
In alternativa è possibile risalire il sentiero 214 che passa sotto alla Grotta del Borghetto, quindi deviare a sinistra sul sentiero 213 e tenere ancora la sinistra imboccando il sentiero 215. Ma il dislivello è molto maggiore e presenta ripide salite e discese. Indicazioni per il parcheggio disponibili qui.
La lunghezza del sentiero è di 2 km con circa 400 metri di dislivello positivo.
Si ringrazia il Gruppo Speleologico Urbinate -GSU- per le preziose informazioni messe a disposizione.
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