Treviso – Ostiglia. In bici lungo la vecchia linea ferroviaria

Da Padova a Treviso in bici lungo la linea ferroviaria dismessa più lunga d’Italia.

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Treviso – Ostiglia è oggi una ciclovia che si sviluppa su una vecchia linea ferroviaria nata per mettere in comunicazione il Veneto centrale con il resto dell’Italia mediante l’attraversamento del fiume Po ad Ostiglia. È oggi la linea ferroviaria dismessa più lunga d’Italia.

Il nostro ciclotour parte dai Giardini dell’Arena a Padova dove si trova la famosa Cappella degli Scrovegni. Al suo interno possiamo trovare un noto ciclo di affreschi di Giotto risalenti ai primi anni del XIV secolo e considerato uno dei capolavori assoluti dell’arte occidentale. (Merita assolutamente una visita! Guarda il sito e prenota il tuo ingresso)

Il primo tratto fino a Pontevigodarzere, è sprovvisto di ciclabile ma fortunatamente lungo meno di 5 km. In alternativa si potrebbe procedere su una parte della ciclabile dell’Anello fluviale di Padova, allungando però non di poco l’intero percorso. Giunti a Pontevigodarzere imbocchiamo su strada bianca la ciclabile “Muson dei Sassi”, lungo il fiume Muson. Questo itinerario ripercorre l’ultimo viaggio compiuto da Sant’Antonio il 13 giugno 1231 da Camposampiero a Padova.

Dopo 20 km si arriva ad un importante crocevia nei pressi di Camposampiero dove è presente anche un piccolo punto ristoro. Attraversando il ponte sulla destra ci si immette nella ciclovia Treviso-Ostiglia in direzione di Treviso, verso sinistra invece si andrà in direzione di Ostiglia, strada che percorreremo al ritorno per completare l’anello.

ciclovia treviso - ostiglia
Dove andare? Ciclovia Treviso – Ostiglia

Il tratto ciclabile da Camposampiero a Treviso

La ciclovia, interamente pianeggiante, è realizzata sulla sede dei binari e corre rettilinea tra alberi, vecchie stazioni, ponti in muratura e ponti leggeri in ferro. Lungo la ciclabile sono presenti anche aree attrezzate per fare delle soste, aree barbecue e bike point. In alcuni tratti sono ancora ben visibili i segni lasciati dalle bombe americane della Seconda Guerra Mondiale. Proseguendo in 30 km si arriva a Treviso (50 km da Padova).

Dopo una breve visita alla splendida Treviso dove non potete perdervi la Piazza dei Signori, il mercato del pesce situato sull’isola Pescheria e il canale dei Buranelli si riprende la via del ritorno fino a Camposampiero. Se avete ancora energie vi consigliamo di non riprendere la ciclabile del Muson dei Sassi ma di proseguire la ciclovia fino al futuristico ponte sul Brenta in località Campo San Martino. Quindi tenendo a sinistra è possibile seguire tutta la ciclabile lungo il Brenta per tornare a Padova, percorrendo un tratto dell’Anello fluviale di Padova.

La ferrovia Treviso – Ostiglia

Il progetto del 1887 prevedeva una linea ferroviaria con scopi commerciali che in caso di guerra avrebbe potuto garantire rifornimenti di truppe e materiali.

In quegli anni le città venete di Vicenza, Verona e Padova non trovarono mai un accordo sul tracciato, modificandolo continuamente. A queste si aggiunse anche Udine che chiedeva il prolungamento della tratta. Così nel 1914 la Direzione delle Ferrovie, da poco diventata Ente di Stato, decise di realizzarla per scopi militari. I lavori, bloccati dallo scoppio della guerra, iniziarono nel 1919 e l’intera tratta venne inaugurata il 22 ottobre 1941, 22 anni dopo.

Nel frattempo scoppiò la Seconda Guerra Mondiale. A partire dal 1944 l’esercito americano iniziò un’operazione denominata “strangle“ (strangolamento) finalizzata alla distruzione dei mezzi di trasporto nemici. L’obiettivo era interrompere le vie di comunicazione della pianura padana e dei passi alpini per impedire all’esercito tedesco i rifornimenti verso il fronte appenninico.
La linea divenne ben presto inutilizzabile. Ai bombardamenti americani fecero seguito le mine dei tedeschi in ritirata specie in corrispondenza dei principali fiumi: Po, Adige, Brenta, Muson e Sile.

Dopo la fine della guerra la tratta venne disarmata e il materiale utilizzato per favorire la riparazione di linee e scali di maggiore utilità. Dopo parziali riaperture nel 1984 la linea venne definitivamente soppressa.

Le province di Treviso e Padova hanno realizzato nei tratti di loro competenza un percorso ciclabile, restaurando i ponti in muratura e le travate di ferro mancanti con dei ponti leggeri. Ad oggi la linea suscita un grande interesse storico-culturale ed è utilizzata per scopi turistici e ciclopedonabili.

Sara e Michele presso il Canale dei Buranelli
Sara e Michele presso il Canale dei Buranelli

Opportunità

A Padova è possibile percorrere uno splendido anello fluviale in parte lungo il fiume Brenta e che tocca importanti ville storiche. In alternativa in zona Treviso vie è la bellissima pista ciclabile del Sile che segue il corso del fiume Sile fino a raggiungere il mare della laguna.

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