Via Re Artù: arrampicata da sogno sui Lastoni di Formin

La via Re Artù è una bellissima via sportiva sulla parete sud dei Lastoni di Formin.

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“Re Artù” è una bella via di arrampicata moderna a spit, di 10 tiri, aperta dalla Guida Alpina Mario Dibona sulla parete sud dei Lastoni di Formin. Per la qualità della roccia, la varietà dell’arrampicata tra una lunghezza e l’altra e il contesto ambientale, si tratta di una delle vie che nel 2021 mi ha regalato più soddisfazioni. Tant’è che ad un anno di distanza, nell’ottobre 2022, sono tornato a ripeterla..

Nonostante siamo già a metà ottobre (2021), l’assenza di neve sulle Dolomiti e le condizioni meteo eccezionali (giornate di bel tempo stabile) mi portano a proporre al compagno di cordate Guns questa via, spinto dalle interessanti relazioni lette in internet.

Dopo un po’ di fatica per trovare un bar (siamo nel pieno del “fuori stagione” e per trovarne uno aperto siamo costretti a fermarci a Cortina), arriviamo finalmente al parcheggio del Passo Giau. Sono le ore 8 e il termometro dell’auto segna -3° all’esterno. “Ma siamo sicuri?” ci chiediamo. Ormai siamo qui, quindi proviamo.. raggiungiamo la base della parete e poi decidiamo.

L’avvicinamento

Si può lasciare l’auto nel parcheggio che, salendo da Cortina, si trova sulla sinistra qualche centinaio di metri prima del Passo. Dal parcheggio si prosegue a piedi in direzione dei Lastoni di Formin lungo il sentiero che, prima in discesa e poi in risalita, in circa 45 minuti ci porta alla Forcella Giau. Dalla forcella, per traccia e ometti sulla sinistra, ci dirigiamo ai piedi della bastionata sud dei Lastoni. Lungo la base della parete, in leggera discesa verso destra, seguiamo il sentiero con gli occhi fissi sulla parete alla ricerca dell’attacco della via. Ad un certo punto, a circa 5 metri dal suolo su un tratto di parete grigia, intercettiamo uno spit: non troviamo però il nome della via scritto alla base, come indicato in altre relazioni. Tuttavia a circa 10-15 metri alla nostra destra è appesa una targhetta che segna l’attacco di un’altra via (dovrebbe essere “Love my dogs”).

Dopo qualche esitazione e qualche ricerca su internet, pur conservando qualche dubbio, concordiamo che siamo alla base della via “Re Artù”. Abbiamo perso un po’ di tempo prezioso ma per fortuna il sole è deciso, nessuna nuvola all’orizzonte e su questo lato dei Lastoni la temperatura è ottimale. Decidiamo così di partire a comando alternato ed il primo ad attaccare sono io.


La via Re Artù

Soste: tutte molto comode e attrezzate a spit con anello di calata, eccetto la sosta di L10 che ha uno spit solo. Protezioni: la via è chiodata a spit da 10mm, mai troppo ravvicinati se non nei passaggi chiave (inizio del 6° e 8° tiro). 12 rinvii sono sufficienti (opportuno averne alcuni lunghi per ridurre gli attriti nei tiri con sviluppo maggiore). Friend e dadi non sono necessari.

L1 – Tettino da superare con passaggio facile ma atletico, poi in leggero obliquo verso sinistra su rampa (terzo spit piuttosto lontano dal secondo e non ben visibile dal basso). 5c.

L2 – Bel tiro leggermente strapiombante su ottime prese, con sviluppo a zig-zag. Opportuno allungare qualche protezione. 6a.

L3 – Placca facile su ottima roccia grigia e appigliata. 5b.

Sulla bella roccia di L3
Sulla bella roccia di L3

L4 – Altro tiro facile. Superata la placca tenersi a sinistra dell’enorme masso appoggiato e, giunti sulla cengia, camminare qualche metro verso destra fin sotto il diedro. 5b.

L5 – Diedro fessurato stupendo, su roccia bianca, che finisce sotto un tetto dal taglio netto. Si traversa quindi in orizzontale al di sotto del tetto per poi uscire atleticamente su una comoda cengia con panorama stupendo. 6a.

L6 – Tiro chiave, con inizio su placca grigio scuro piuttosto liscia. Sosta su comoda cengia ma attenzione al fondo instabile. 6b/c.

L7 – Altro tiro molto estetico su roccia gialla/bianca con partenza atletica. 6a.


L8 – Altro tiro sostenuto nei primi metri, poi man mano più semplice, lungo bellissima lama e fessura.

L9 – Tiro facile ma all’inizio pochi spit: tenersi sulla destra per scorgere un cordino dentro un piccolo diedro.

L10 – Ultima lunghezza, lungo linea verticale con un paio di pance facili da superare.



Difficoltà della via Re Artù

TiroGrado
15c
26a
35b
45b
56a
66b/c
76a
86b
95b
105b

La discesa

Dalla cima dei Lastoni di Formin è possibile scendere:

  • interamente a piedi, seguendo gli ometti fino alla forcella Formin. Da qui si scende a destra, per il canale segnato dal sentiero 435, raggiungendo il pianoro di Mondeval. Si risale leggermente per prati fino a ritornare alla Forcella Giau dalla quale si ripercorre il sentiero fatto all’andata. In totale circa 2 ore dalla cima.
  • con tre calate in doppia lungo il canale che si trova poco lontano dalla cima, sulla destra (seguire ometti), ove si trova un’apposita scritta rossa “3 x 25”, per poi tornare alla base della via. Circa 1h45 dalla cima al parcheggio.

Terzo tempo

Chi scende verso Belluno/Treviso per la val Zoldana potrà fermarsi al ristorante L’Insonnia poco lontano da Forno di Zoldo. Accoglienza sincera e un menù fisso che non delude mai: pastìn, spezzatino, cotechino, formaggio fritto, contorni e una bottiglia di vino.

Scendendo da Cortina la tappa fissa è sempre la birreria Bauce a Borca di Cadore.

La meritata cena all’Insonnia

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La traccia GPX dell'avvicinamento alla via

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