Bike Adventure: 3 giorni sui Sibillini dal Lago di Fiastra

160km in 3 giorni sui Sibillini con sosta al Lago di Fiastra, le Lame Rosse e il Monastero di Macereto.

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Siamo un gruppo di amici 'Bikers' più o meno allenati, più o meno della stessa età… da 30 anni a 70 anni, con bici muscolari ed e-bike. Ci siamo avventurati sui Sibillini seguendo il nostro 'Capitano' e facendo un percorso ad anello dal Lago di Fiastra, passando per il rifugio Fargno, Ussita, Visso, Castelluccio di Norcia e rifugio Mezzi Litri. In totale circa 170 km e 5050 m/dislivello.

1° giorno – dal Lago di Fiastra al Rifugio del Fargno

Partiamo “abbastanza presto” verso mezzogiorno, non andando verso Pintura di Bolognola da dove si sale al rifugio del Fargno, bensì destinazione 'Lame Rosse', uno dei luoghi più conosciuti e affascinanti dei Monti Sibillini. Sono agglomerati di ghiaia, argilla e limi che danno vita ad una spettacolare formazione rocciosa a forma di torri e pinnacoli molto suggestivi. L’ultimo chilometro da fare rigorosamente a pedi sotto il sole di mezzogiorno, tanta fatica ma ne è valsa la pena!

Lame Rosse
L’agglomerato di ghiaia, argilla e limi delle Lame Rosse

Siamo quindi saliti prima sotto il Sassotetto e poi a Pintura di Polognola, rimanendo tutti rigorosamente senz’acqua. Fortunatamente l’abbiamo trovata grazie alla disponibilità di un pastore che, togliendone un po’ alle pecore, ci ha permesso di dissetarci e di riempire le borracce. Grazie! In giro ne sono rimaste poche di persone così!

Appena arrivati al Rifugio Faragno, quota 1811m

L’ultima salita di circa 6 km che ci ha condotto al Rifugio del Fargno 1811 m, dove c’era ad attenderci una fantastica doccia e dell’ottimo cibo con un menù a base di “erbette dei Sibillini”, fagioli con salsicce, ma soprattutto birra, birra birra e birra.

Dati percorso 1° giorno

  • 35,68km Distanza
  • 1.699m Dislivello
  • 6:08:34h Tempo
  • 3:16:25h Tempo in movimento

2° giorno – dal Rifugio del Fargno a Rifugio Mezzi Litri

L’indomani, con calma, ci siamo alzati e fatto colazione e sistemato le bici. Purtroppo chi aveva l’ e-bike non è riuscito a caricare completamente le batterie a causa della fine del gasolio nel generatore. Nel mio caso una batteria aveva 8 tacche quindi quasi completamente carica, l’altra invece 4 tacche il che vuol dire un 55% del totale. Sulla carta il 2° giorno era forse il più impegnativo del viaggio, questo inconveniente non ci voleva! Sarò costretto a portarmi dietro anche il peso della bici e delle batterie nella parte finale del giro che prevede una bella salita…

Si è alzata la nebbia, si parte con destinazione Visso

La mattina abbiamo tardato un po’ la partenza a causa di una nebbia fittissima, che è sparita con il levar del sole. Siamo poi partiti veloci per oltre 20 km di discesa su una stradina bianca con destinazione Visso. Dopo aver attraversato Casali ed altri agglomerati di case quasi completamente distrutti dal sisma, cercavamo una stradina alternativa per arrivare a Castelluccio. Dopo 13 km di salita attraverso continui sali scendi su pendii in mezzo al nulla, abbiamo individuato un’altra stradina costruita dopo l’ultimo terremoto che ci ha permesso di imboccare un tratto del GAS Grande Anello dei Sibillini che ci ha condotto, attraversando il pendio a mezza costa, ad una stradina che tutta in discesa ci condurrà a Castelluccio di Norcia (1453m)

Questo è tutto quello che rimane di Castelluccio di Norcia dopo il recente sisma

Ci siamo riposati presso, una delle poche se non forse l’unica, struttura ancora agibile e forti dell’idea di contribuire alla rinascita del paese ci siamo lasciati “spolpare” con una merenda a base di affettati e birra artigianale. Siamo quindi ripartiti per l’ultima fatica, un tratto di strada asfaltata con una salita di 6km necessaria per arrivare al rifugio dei Mezzi Litri. Ricordate le batterie non completamente cariche? Alla base della salita il mia batteria era “out” e con “l’aiuto di Dio e ringraziando la Madonna” sono riuscito a farla portandomi dietro una bici da 23 kg più i 5 kg che avevo sulla schiena.

Dati percorso 2° giorno

  • 64,81km Distanza
  • 1.733m Dislivello
  • 9:38:14h Tempo
  • 5:13:47h Tempo in movimento

3° giorno – dal Rifugio Mezzi Litri al Lago di Fiastra

Dopo una ricca colazione e l’aiuto del gestore siamo riusciti a caricare tutte e 6 le batterie per affrontare il terzo giorno che si è rivelato essere sicuramente il più duro. Non tanto per il dislivello e la lunghezza del percorso bensì per la posizione “indolenzita” sulla sella della bici.

Il Belvedere

Usciti dal rifugio Mezzi Litri abbiamo raggiunto forca di Presta dove abbiamo imboccato il sentiero “cementato” percorribile con carrozzine fino a raggiungere il Belvedere.

Il bellissimo Lago di Fiastra

Il nome stesso lo elogia, da li attraverso continui sali scendi e 13 km di discesa siamo tornati a Visso. Ultima sosta merenda prima di prendere la strada statale fino al monastero di Macereto e da li, sempre con continui sali scendi (in questo caso più scendi che sali) siamo tornati al lago di Fiastra!

Dati percorso 3° giorno

  • 57,54km Distanza
  • 1.535m Dislivello
  • 8:19:47h Tempo
  • 4:43:13h Tempo in movimento

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    A cura di

    Manlio MagnoniSpeleologo, Ciclista, Scilapinista, Canyoneer, Hiker: Manlio Magnoni “tuttologo di interessi”. Questo è quello che maggiormente mi identifica. Ad ogni stagione la sua attività seguendo il ritmo delle stagioni, «Alla nascita l’uomo è molle e debole, alla morte è duro e forte. Tutte le creature, l’erbe e le piante quando vivono sono molli e tenere quando muoiono sono aride e secche. Durezza e forza sono compagne della morte, mollezza e debolezza sono compagne della vita. Per questo chi si fa forte con le armi non vince. L’albero che è forte viene abbattuto. Quel che è forte e robusto sta in basso, quel che è molle e debole sta in alto.» (Laozi – Lao Tzu)

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    3 Responses

    1. Rita ha detto:

      Salve ragazzi, sono appassionata di cicloturismo, (ho un e-bike)..e volevo ringraziarvi per il vostro bellissimo blog, che mi aiuta a scoprire altri itinerari, che sono descritti benissimo, grazie anche alle mappe che pubblicate insieme all’itinerario!!! Complimenti complimenti continuate così!!!!!! Grazie ancora e buona pedalata!!!

    2. Stefano ha detto:

      Ciao, gran bel giro, complimenti. Ho una domanda: secondo voi è possibile affrontare lo stesso giro con delle bicilette Gravel?

      • Michele Magnoni ha detto:

        Ciao Stefano, te lo consiglio… è proprio un gran bel giro! Noi lo abbiamo fatto in MTB però il percorso si svolge prevalentemente su strade bianche con ciotoli, non ci sono single-track. La salita alle Lame Rosse invece la puoi fare per una parte in bici e l’ultimo tratto a piedi lasciando la bici in fondo all’ultimo strappo su ghiaione recuperandola al ritorno.
        Mi raccomando di prestare attenzione alle coperture che devono essere larghe e robuste perchè, come puoi anche vedere in foto, ci sono ciotoli abbastanza grandi. Facci sapere com’è andata!

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