Appena messo il naso fuori dalla tenda, ci rendiamo conto che fuori il sole splende, c’è poco vento e la temperatura è perfetta, l’ideale per passare una giornata in questo splendido mare di Sardegna.
Come meta della giornata scegliamo Cala Luna, nel golfo di Orosei in Sardegna, le varie fonti ci dicono essere un posto stupendo, direi che vale la pena verificare.
A metà fra Baunei e Dorgali, è caratterizzata dalla foce del torrente Codola di Luna, può essere raggiunta da mare o da terra, dai porti di Cala Gonone, Santa Maria Navarrese e Arbatax, diversi sentieri permettono di raggiungerla, ma nessuno risulta di facilissima percorrenza, il più utilizzato risulta essere quello che parte da Cala Fuili che sarà la nostra via di ritorno.
Verso Cala Luna
Noi scegliamo di partire in traghetto da Cala Gonone che ci porterà alla Grotta del Bue Marino. Dopo la visita alla grotta ci accompagnerài fino a Cala Luna. Dopo un po’ di sano relax, ci incammineremo fino a Cala Fuili e Cala Gonone.
Arriviamo al porto di Cala Gonone e In poco più di dieci minuti abbiamo fatto i biglietti e siamo a bordo del traghetto.
Navigare in queste acque color smeraldo, da un senso di estrema serenità, in un luogo del genere nulla sembra poter turbare l’animo degli uomini.
Dopo un quarto d’ora circa di navigazione, eccoci arrivati alla Grotta del Bue Marino. Veniamo scaricati al fine di poter partecipare alla visita guidata al suo interno.
La Grotta del Bue Marino
La Grotta è visitabile solo con guida autorizzata, e sarebbe possibile accedervi anche da terra, ma il sentiero che scende per la scogliera non è accessibile per motivi di sicurezza.
Veniamo divisi in gruppi a seconda della lingua e inizia il tour, che dura circa 45 minuti e si snoda su appositi camminamenti in acciaio.
Il Bue Marino, ci dicono far parte del complesso carsico che caratterizza la maggior parte del Supramonte. Questo è collegato anche alla grotta di “Su Palu”, visitata da noi ieri, posta molto più in alto.
Attraversiamo sale maestose, con concrezioni dalle forme bizzarre e dai colori insoliti. Sotto di noi un’acqua che sembra una lastra di vetro, tanto è limpida e ferma.
Il nome di questa grotta deriva dal nome che il popolo sardo dava alla foca monaca, animale dal verso particolare, un mammifero marino che anni passati viveva questo ambiente così particolare, ma che ora, con l’avvento delle visite turistiche è purtroppo scomparso.
La grotta è ricca di concrezioni e di particolari davvero insoliti. Al suo interno sono presenti degli strati formati da gusci fossilizzati di ostriche, a testimonianza dei diversi livelli raggiunti dal mare nelle passate ere.
Là dove il fiume sotterraneo mischia le sue acque con le acque marine si conclude la visita, ci si ritrova in un ampia sala con il suolo ricoperto da morbida sabbia, e pensare che è proprio in questo luogo che la foca monaca, veniva a far nascere i propri piccoli, oggi rimane la magnificenza di un luogo misterioso.
Finita la visita, risaliamo sulle barche che ci condurranno alla nostra ultima tappa Cala Luna.
La spiaggia paradisiaca di Cala Luna
Dopo qualche minuto, eccoci arrivati, una spiaggia paradisiaca, acqua turchese, spiaggia bianca, un pugno di persone soltanto e il sole che splende alto in cielo.
Prendiamo del tempo per goderci fino in fondo questo luogo davvero unico. Ci sdraiamo sulla sabbia morbida e subito tutti i nostri pensieri si assopiscono. Respiriamo l’aria di mare, peccato sia troppo freddo per fare un tuffo, l’acqua è gelida, che peccato.
Dopo esserci presi il dovuto riposo, rimettiamo gli zaini in spalla e iniziamo la via del rientro.
Il tempo di un caffè al chiosco nascosto nella vegetazione alle spalle della spiaggia e siamo in cammino. Il sentiero inizia subito con una costante e ripida salita.
I sentieri di Cala Luna
Il fondo è irregolare con grossi massi di granito che rendono il cammino un po’ scomodo.
Una cosa da sapere sui sentieri in Sardegna, questo compreso, è che non sono segnati come nel resto del continente, nessun segnavia bianco e rosso vi aiuterà a trovare il cammino, ad eccezione del Sentiero Italia, che passa anche su quest’isola, ma si deve fare estrema attenzione ai vari ometti di pietra e ad altri tipi di segnali, che a volte vengono incisi sulle rocce, in alcuni percorsi si sono trovati degli indicatori di direzione composti con pezzi di legno, quindi suggeriamo di avere una minima conoscenza sulla lettura di una cartina escursionistica e una idea di base sulle tecniche di orientamento, prima di intraprendere qualsiasi tipo di trekking in questi luoghi.
Il percorso è una serie alternata di salite molto ripide e discese, si suggerisce molta cautela nelle parti con maggior pendenza.
Dal punto di vista paesaggistico questo percorso offre tantissimo, un alternanza di immersioni nella vera macchia mediterranea, con i suoi numerosi profumi e i fiori dai mille colori, ma offre anche finestre sul mare che fanno sognare.
È facile imbattersi in pareti con grandi cavità carsiche, ovunque volgiamo il nostro sguardo, notiamo l’azione impetuosa di acqua e vento che con il tempo plasmano e modellano la roccia, scavano, tagliano, levigano, fino a creare forme fantasiose e insidiose.
L’arrivo a Cala Fuili
Dopo ore di cammino e meraviglie si arriva alla spiaggia di Cala Fuili, dove il sentiero si interrompe sulle rive del mare.
Da questo punto in poi, il cammino si sviluppa lungo la strada asfaltata fino al porto di Cala Gonone, dove abbiamo lasciato la macchina questa mattina. Abbiamo percorso circa 8,86 km in circa 3,09 h
Bellissima giornata e bellissimo sentiero, da affrontare ben attrezzati, con abbigliamento da trekking e con scorta d’acqua adeguata. Non adatto a bambini piccoli ma dai 10 anni in su.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito www.sardegnaturismo.it.
Auguriamo passi sicuri, passi sereni e buoni passi a tutti.
Ale&Tati
A cura di
Questa passione in comune ci ha fatti incontrare fra i banchi universitari e ci ha uniti prima come amici, ora come coppia.
Siamo Geologi, siamo Guide Escursionistiche marchigiane, siamo Speleo, siamo Scout, ma soprattutto siamo innamorati del mondo che ci circonda e ci piace farlo conoscere attraverso i nostri occhi e i nostri passi.
Grazie a myOutdoor per darci l’opportunità di condividere le nostre passioni!
Ci piace ricordare che: “chi più alto sale, più lontano vede, chi più lontano vede, più a lungo sogna” (Walter Bonatti)
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