L’anello del Sassolungo è un meraviglioso trekking attraverso due tra le più iconiche valli delle Dolomiti, la Val di Fassa e la Val Gardena. Di per sé l’anello è relativamente facile: l’acquisto di quota è piuttosto contenuto e non sono presenti particolari difficoltà tecniche né passaggi esposti.
Questa sua caratteristica, unita alla straordinaria bellezza delle pareti ai cui piedi si svolge il percorso, rende l’anello un percorso adatto anche ai meno esperti e ambito da molti. Per non parlare dei variegati panorami che l’itinerario regala all’escursionista, in ogni direzione.
La variante raccontata in questo articolo prevede però partenza e ritorno a Campitello di Fassa, qualche centinaio di metri più a valle rispetto all’altitudine media dell’anello, passando per l’incantevole Val Duron. Questa variante rende l’itinerario decisamente più lungo (oltre 25km!) e impegnativo in termini di dislivello, concentrato in particolare nel tratto iniziale da Campitello di Fassa al Col Rodella.
Per chi proviene dalla Val di Fassa questa variante è interamente green: non richiede di giungere al Passo Sella in auto/bus né l’utilizzo di alcun impianto di risalita.
Attenzione però: l’erta ascesa al Col Rodella si può tranquillamente evitare prendendo la funivia che risale proprio da Campitello. In questo modo l’escursione risulterà assai meno impegnativa e un po’ meno lunga.
Da Campitello al Col Rodella
Dalla piazzetta di Campitello di Fassa risaliamo per qualche decina di metri il torrente Duron. Senza uscire dall’abitato, sulla destra si notano i segnavia che indicano il sentiero n. 528 che ci porterà fino alla cima del Col Rodella. Questo sentiero si caratterizza senz’altro per la sua pendenza costante: senza lasciarci tregua, in pochi chilometri di sviluppo ci porta a guadagnare quasi 1000m in altitudine.
Il primo tratto dell’ascesa si svolge tra il bosco, al di sotto dei cavi della funivia “Col Rodella”. Non è raro incontrare qualche ungulato sorpreso dalla presenza dell’uomo (che normalmente, per l’appunto, si avvale dell’impianto di risalita a discapito del sentiero 528). Terminato il bosco, la salita prosegue lungo verdi prati dai quali la visuale progressivamente si apre regalando un panorama spettacolare sulla Marmolada e su Canazei.
Una volta conquistata la cima smussata del Col Rodella (2.484m), segnata dall’ingombrante presenza dell’impianto di risalita, ci concediamo giusto il tempo per riprenderci dall’impegnativa ascesa iniziale ammirando le cime antistanti. Ci rimettiamo in moto scendendo verso destra lungo l’ampia strada sterrata (sentiero “Federico Augusto”) che porta all’imponente resort Passo Sella Dolomiti Mountain (2.180m). Ci troviamo ora ai piedi del gruppo del Sassolungo; in alto, davanti a noi, il canalone che divide il Sassolungo dal Sassopiatto.
Dalla Città dei Sassi al Rifugio Sassopiatto
Dal resort Passo Sella proseguiamo in direzione nord, con le pareti del Sassolungo alla nostra sinistra, entrando nella “Città dei Sassi“. La Città dei Sassi è una piccola area disseminata di massi di varie dimensioni, che richiamano forse l’idea di edifici, tra i quali zigzaga il sentiero.
Usciti da questa particolare città, ci troviamo ora su ampi prati e pascoli in direzione del famoso e affollato Rifugio Emilio Comici (2.154m). Anche da qui il panorama è unico: da un lato le pareti verticali del Sassolungo, dall’altro lato il massiccio del Sella.
Il Rifugio Comici è crocevia tra diversi sentieri provenienti dalla Val Gardena. Per continuare il giro ad anello del Sassolungo, avanziamo tenendoci costantemente ai piedi delle pareti seguendo il segnavia 526 che, in senso antiorario, tra ghiaioni e splendidi boschi, aggira il Saslonch portandoci alla base del canalone che divide i due massicci. Vediamo ora in lontananza il Rifugio Vicenza (2.253m).
Proseguiamo l’escursione a mezzacosta, ora il segnavia è diventato il 527. Ci troviamo sul lato nord-ovest del Sassolungo e davanti a noi si estendono i prati della splendida Alpe di Siusi.
In breve tempo arriviamo al moderno Rifugio Sassopiatto (2.300m). Per completare il giro ad anello dovremmo proseguire lungo il sentiero 527, incrociando i rifugi Sandro Pertini e Friedrich August.
Il ritorno per la Val Duron
Ma la giornata è stupenda e – siamo a fine giugno – ancora lunga. Decidiamo così di allungare l’escursione scendendo a Campitello per la Val Duron. Dal rifugio allora seguiamo le indicazioni per il Passo Duron – segnavia 4. Questo meraviglioso tratto in falsopiano/leggera discesa procede su terra rossa, lungo prati e pascoli nei pressi della morbida cresta che separa la Val Duron dall’Alpe di Siusi.
Stiamo percorrendo al ritroso un tratto del lunghissimo trekking sul Catinaccio raccontato in questo articolo.
Arriviamo così nella parte sommitale della Val Duron. Da qui l’escursione prosegue interamente in discesa lungo le praterie della meravigliosa Val Duron, che ci ricorda forse i paesaggi del nordovest visti in qualche film western (complici anche i curiosi yak che si incontrano spesso sul torrente Duron).
In circa un’ora di piacevole camminata in discesa, sempre lungo il sentiero 532 incrociando Baita Brach e il Rifugio Micheluzzi (1.860m), torniamo finalmente a Campitello di Fassa al termine di quella che può essere considerata un’escursione tanto lunga quanto ricca di soddisfazioni ed emozioni.
Scheda tecnica
Dove siamo | Dolomiti Fassane |
Cartografia | Tabacco n. 06 – Val di Fassa e Dolomiti Fassane |
Distanza | 28km |
Dislivello | 1.400m |
Durata | 8-10h |
Rifugi | Rifugio Col Rodella, Rifugio Des Alpes, Rifugio Friedrich August, Rifugio Salei, Rifugio Valentini, Rifugio Comici, Rifugio Sassopiatto, Rifugio Micheluzzi |
Quota minima e massima | 1.448m (Campitello di Fassa) 2.484m (Col Rodella) |
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