Nei pressi del Passo San Pellegrino, tra Veneto e Trentino, ai piedi del Gruppo della Marmolada, si trova la splendida Conca di Fuciade, luogo ideale per ciaspolate e sci alpinismo. L’itinerario che descriviamo qui può essere percorso sia con ciaspole che con sci e consente di salire sulla Forca Rossa, forcella da cui si gode di un panorama unico sulle Dolomiti.
Sulla Forca Rossa c’ero stato in estate, con un bel trekking ad anello con partenza dalla località Sappade, nel comune di Falcade. Memore della bellezza del luogo, convinco Michele e Andrea a prendere un giorno di ferie a metà febbraio per tornarci, approfittando dell’abbondante neve scesa durante l’inverno 2020/21.
La giornata è splendida, il sole e l’aria sono primaverili. Dopo aver fatto una sosta a Busche (BL) per noleggiare le ciaspole (da RBS Bike & Ski Rent che raccomandiamo per gentilezza e convenienza) e prendere i panini per la giornata al Bar Bianco, ci mettiamo in auto alla volta del Passo San Pellegrino. Prima di raggiungere il passo, sulla destra imbocchiamo la stradina che porta al rifugio Flora Alpina, ben segnalato, lasciando la macchina sul comodo parcheggio che troviamo sulla destra nei pressi di un ponticello.
In questo articolo dividiamo l’itinerario in due parti, che presentano caratteristiche molto diverse tra loro.
- La prima parte arriva fino alla Conca di Fuciade e all’omonimo rifugio, si svolge prevalentemente su strada innevata battuta, affrontando un dislivello limitato. Questo tratto è perfetto per chi è in cerca di un’escursione facile da fare anche con bambini, ma che allo stesso tempo consente di arrivare in un luogo stupendo;
- Da Fuciade alla Forca Rossa. Questo tratto affronta il dislivello maggiore, non è battuto e obbliga a valutare attentamente le condizioni del manto nevoso, soprattutto nella parte finale.
Fino a Fuciade
L’escursione ha inizio proprio dove la strada supera un torrente. Da qui è possibile raggiungere il Rifugio Fuciade seguendo la strada battuta, che non necessita di ciaspole ma può essere affrontata tranquillamente con scarpe invernali.
Per sfruttare le ciaspole, noi decidiamo però di tenerci fuori dalla strada battuta, salendo sulla destra attraversando il bosco, comunque senza mai allontanarci troppo dal sentiero tracciato.
Dopo circa mezz’ora di cammino usciamo dal bosco e ci affacciamo sulla splendida Conca di Fuciade, incastonata tra le cime della Catena di Costabella, appartenenti al Gruppo della Marmolada. Davanti a noi vediamo, tra le altre, Cima Uomo, Cima Ombrettola e Cima Formenton, una di fianco all’altra, ai cui piedi si trovano i casoni di Fuciade, abitazioni e fienili in legno realizzate nei tempi che furono, per ospitare animali e pastori durante gli alpeggi estivi. Immersi e ricoperti dalla neve, danno l’idea di trovarsi nel villaggio di Babbo Natale!
La camminata fino a Fuciade è piuttosto facile e priva di pericoli, motivo per cui la consigliamo a famiglie con bambini e cani al seguito. A Fuciade sarà possibile mangiare qualcosa all’omonimo rifugio o fare un picnic sulla neve.
Da Fuciade alla Forca Rossa
Dopo una breve pausa per dissetarsi e soprattutto per mettere alla prova il nuovo drone di Michele, ci rimettiamo in moto con l’obiettivo di avvicinarci ai piedi della Forca Rossa e valutare strada facendo le condizioni della neve.
Da Fuciade proseguiamo per qualche decina di metri sul sentiero battuto in direzione del rifugio Flora Alpina. In prossimità dei cartelli che indicano la direzione per la Forca Rossa, prendiamo la sinistra per giungere sulla sommità del passo che separa Fuciade dalla Valfredda.
Da qui possiamo finalmente scorgere in lontananza la nostra destinazione, la Forca Rossa, evidente forcella innevata dalla cui sinistra si alzano le pareti rocciose del Pizzo le Crene. Sembra lontana e alta, ma si sa, la vista spesso inganna.
Dopo aver scollinato, il percorso torna a scendere dolcemente e ci troviamo su quelli che in estate devono essere ampi prati. Da qui il sentiero riprende a salire costantemente, mai troppo ripido, tra una gobba e l’altra, verso la forcella.
Le temperature di questi giorni (metà/fine febbraio 2021) hanno alzato il rischio valanghe, ma fin qui l’inclinazione dei pendii, mai superiore ai 30°, ci rassicura a continuare. Gli ultimi 100m dell’ascesa richiedono particolare attenzione nel valutare il rischio; qui infatti l’inclinazione è più marcata e l’esposizione è esattamente a sud-ovest.
Il dislivello fatto finora si fa sentire, le gambe iniziano ad essere provate, soprattutto per noi che non siamo abituati a camminare con le ciaspole.
Percorriamo gli ultimi metri e, una volta conquistata la forcella, la vista che si apre ai nostri occhi è emozionante e ripaga ogni singolo millilitro di sudore!
Il panorama a 360° è uno spettacolo: Cima d’Auta, il Civetta, il Pelmo, le Pale di San Martino, Col S. Margherita, Cima Juribrutto, solo per citarne alcune.
Guarda il video dell’ascesa alla Forca Rossa su Instagram
La discesa per i Casoni di Valfredda
Dopo esserci ritagliati qualche minuto per ammirare l’immenso panorama, per scattare qualche foto/video e per mangiare un panino al sole, intraprendiamo la discesa. Ormai sono già le 15. Inizialmente scendiamo lungo lo stesso percorso fatto in salita, finché – giunti nei pressi della conca da dove nasce la Valfredda – ci teniamo sulla sinistra seguendo le indicazioni per il rifugio Flora Alpina.
In circa mezz’ora arriviamo ai Casoni di Valfredda, un incantevole gruppo di abitazioni e fienili in legno con annessa la chiesetta dedicata a Pier Giorgio Frassati, alpinista torinese proclamato beato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II.
In pochi minuti raggiungiamo il Rifugio Flora Alpina, e da qui rapidamente torniamo alla macchina percorrendo gli ultimi metri lungo la strada asfaltata.
Terzo Tempo
Per il terzo tempo decidiamo di fermarsi alla birreria Fabbrica in Pedavena lungo la Statale Agordina, pochi chilometri dopo Agordo. Come in ogni escursione in compagnia che si rispetti, una (o più) birre al termine della giornata sono d’obbligo per due risate, per condividere e far sedimentare meglio i ricordi dell’escursione e per smaltire la stanchezza.
Sintesi
Dove | Gruppo della Marmolada – Passo San Pellegrino |
Partenza | Lungo la strada al rifugio Flora Alpina Google Maps: https://goo.gl/maps/iWmqrs8T93wcuSJLA |
Quando | In inverno/primavera, con condizioni di neve adeguate |
Durata | Circa 6 ore |
Distanza | 10 km |
Dislivello | 750m+ |
Difficoltà | Media |
Tipologia di percorso | Il primo tratto neve battuta; il secondo tratto neve fresca |
Attrezzatura | Ciaspole, scarponi, abbigliamento tecnico a strati, crema solare, zaino da 30L |
Viveri | Un panino, frutta, barrette |
Rifugi | Rifugio Fuciade Rifugio Flora Alpina |
Punti ristoro | Colazione e panini presi al Bar Bianco Lattebusche Birra post-escursione alla Birreria Pedavena Valle Agordina |
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