Via “Orizzonti di gloria” sul Piccolo Lagazuoi

Interessante e divertente via moderna sulla roccia fotonica del Piccolo Lagazuoi.

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La via “Orizzonti di gloria” sulla parete sud del Piccolo Lagazuoi, chiodata da Roly Galvagni & co., offre un’arrampicata divertente su roccia ottima. La via è conosciuta soprattutto per la linea aerea dell’ultimo tiro, in cui l’arrampicata sul filo dello spigolo è di una bellezza rara.

“Orizzonti di gloria” richiama il titolo del film di Stanley Kubrick, capolavoro ambientato durante la Grande Guerra. Nome più che mai azzeccato per questa via, come quello di altri itinerari aperti su questa montagna (“Fante di cuori”, “Odio la guerra”..) che, per diversi mesi durante il 1915-1918, è stata teatro di aspre battaglie tra gli eserciti italiano e austro-ungarico.

Considerazioni generali

Va messo in chiaro che “Orizzonti di gloria” è sì una via plaisir ma non va considerata una mera via sportiva. La spittatura non è mai abbondante, da S2 a S3 nei tiri meno impegnativi e non sempre integrabile. A mio giudizio è richiesta una buona padronanza del 6b per superare senza esitazione i passaggi più ostili.

In alcuni punti ho trovato la spittatura o la linea poco logica, o quanto meno da evidenziare nelle relazioni per evitare difficoltà:

  • la partenza del secondo tiro (il più difficile a mio giudizio) è spostata di 2/3 m a sx della sosta dalla quale il primo spit non è visibile. La via poi obliqua verso destra, quindi è importante allungare bene le prime protezioni;
  • il sesto tiro risale a zig-zag tra cenge e nicchie. Anche qui è fondamentale allungare bene tutte le protezioni. L’utilizzo di rinvii normali crea un attrito molto forte già a metà tiro;
  • sempre sul sesto tiro attenzione al primo dei due spit del muretto finale, posto in alto (perchè?) rispetto alla cengia sottostante;
  • anche sull’ultimo tiro il primo spit si trova metri a sinistra della sosta. Oltre ad essere poco utile (è troppo basso per proteggere un volo sui primi metri sopra la cengia mentre il secondo si trova una decina di metri più in alto), crea molto attrito. A mio personale avviso è meglio saltarlo e superare con attenzione il passaggio iniziale per portarsi sulla successiva rampa facile.

Avvicinamento

Lasciare l’auto nei pressi della funivia del Lagazuoi (apri su Maps) (dal 2022 il parcheggio vero e proprio della funivia è a pagamento), si sale inizialmente lungo il tracciato della pista da sci per poi piegare a sinistra su traccia ben evidente attraverso mughi e poi ghiaione. Si prosegue per 10/15 minuti e, giunti all’altezza dell’attacco, si lascia il sentiero e si taglia dritti verso la parete su percorso non segnato. In totale 30 minuti.

Attacco qualche metro a destra di una grossa spaccatura, in corrispondenza di un colatoio grigio (cordino bianco sul secondo spit visibile da terra).

La linea della via Orizzonti di gloria

Orizzonti di gloria – La via

  • L1: muretto iniziale su roccia delicata poi in obliquo verso destra fino alla comoda sosta. Qualche passo di 5c.
  • L2: spostarsi a sinistra della sosta per superare un piccolo bombé su roccia gialla, attraversare verso destra con delicatezza per poi vincere una successiva pancia (cordone su clessidra) con passo atletico. Ancora verso destra in obliquo delicato e poi in verticale su roccia stupenda via via più ammanigliata. Sosta comoda. 6a/b. Allungare le prime protezioni per evitare attriti.
  • L3: in verticale su roccia magnifica ben ammanigliata. 5b.
  • L4: placca appoggiata iniziale non protetta poi in obliquo verso destra fino alla sosta a spit su larga cengia (saltare la prima sosta a chiodi che si incontra). 5b.
  • L5: partenza delicata poi bella sequenza non banale in traverso verso sinistra su roccia gialla, con aggiramento di spigolo. Una volta superato lo spigolo, in verticale più facile fino a raggiungere un’ampia cengia (attenzione a non smuovere sassi). 6a+.
  • L6: lunghezza strana con molti cambi di direzione. Fondamentale allungare le protezioni. Risalire una rampa verso sinistra, fino al primo spit. Poi verso destra su roccia nera a raggiungere una prima cengia; superare la pancia con passo atletico e montare su una seconda cengia raggiungendo, verso sinistra, un breve muretto. Sosta su altra cengia ampia. 5c.
  • L7: oltre ad essere il tiro chiave (assieme al secondo), è senza dubbio uno dei più belli che si possano trovare, per qualità della roccia (compatta e lavorata) ed estetica. Rimontare la breve pancia iniziale per poi portarsi alla base del muro chiave lungo una rampa facile. 15m di muretto non facile e chiodato lungo portano sul filo dello spigolo in posizione aerea e spettacolare. Ultimi metri sempre a filo fino a raggiungere la sosta. 6a/b. Dalla sosta uscire legati per alcuni metri fino a raggiungere un ripiano sicuro nei pressi della cengia Martini.

Discesa

Dalla cengia Martini risalire pochi metri verso sinistra viso a monte e poi scendere seguendo il sentiero Kaiserjager fino al parcheggio. Suggestivo il ponte militare austro-ungarico. 45 minuti.


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