Sono molto affezionato alla parete rossa di Castel Presina, nota falesia di multipitch che si affaccia sull’Adige sul versante est del Monte Cimo (VR). Uno dei probabili motivi è che qui ho salito la mia primissima via a più tiri (“Evitando el frio”). Baby Doc è una via tosta, su roccia buona/ottima, che dalla seconda lunghezza, e fino alla fine, segue la linea molto estetica e assoggettante di un netto diedro che sale in obliquo verso destra, alternando tetti a parti in verticale.
Qui a Castel Presina ho ripetuto Baby Doc già tre volte (!). Sia per la bellezza della via, sia (soprattutto) nel tentativo – ad oggi invano – di salirla tutta in libera, compreso il passaggio chiave del tiro di 7a+. Speriamo che la quarta volta sia quella buona!
L’avvicinamento alla parete di Castel Presina
Provenendo dal casello A22 di Affi, si segue la strada che, dopo Caprino Veronese, sale verso Spiazzi. In prossimità di una curva verso sinistra si svolta a destra prendendo una stradina in Località Caporai. La si segue per qualche centinaio di metri per poi parcheggiare nei pressi di questo punto. Si prende quindi il sentiero che, sulla sinistra (non molto evidente) dapprima risale leggermente per pochi metri e poi, interamente in discesa, porta ai piedi della parete rossa (ad un bivio seguire il cartello “Palestra di roccia”). In totale circa 20m.
Siccome alcuni raccontano che in passato sono stati compiuti atti vandalici alle macchine parcheggiate in quel punto, c’è chi preferisce parcheggiare lungo la strada provinciale nei pressi del curvone, vicino al Ristorante La Baita.
Baby Doc – La via
L’attacco del primo tiro di Baby Doc a Castel Presina si trova esattamente sotto una riga grigia (colatoio) a circa metà della parete. E’ presente una piccola scritta in pennarello.
L1 – Si parte con un bel 6b+ di continuità su leggero strapiombo, su allunghi e qualche svaso.
L2 – Tiro stupendo. Dopo un traverso iniziale verso destra di qualche metro, la via sale lungo il dietro a tetti che caratterizza tutto il resto la via. Tiro fisico, ben ammanigliato. Passaggio chiave a circa metà: uno spostamento verso sinistra decisamente aereo. 6b+
L3 – Altro bel tiro che piega in obliquo verso destra, inizialmente sotto alcuni tetti e poi aggirando un vago spigolo. 6b
L4 – Tiro lungo di 6a/+ in obliquo su placca rossa e poi in verticale, anch’esso a destra di uno spigolo un po’ più netto. Attenzione agli attriti: meglio allungare qualche protezione.
L5 – Tiro chiave di 7a+, molto estetico e assoggettante. Si parte con un traverso difficile subito sopra la sosta (appoggi per i piedi aleatori), poi si risale in dietro leggermente più facile ma fisico fino al tetto. Traverso sotto il tetto verso destra e… passaggio chiave al termine del tetto, per raggiungere il primo spit in placca. Difficoltà di 7a obbligatoria su questo passaggio. In alternativa è possibile aggirare il crux con un pendolo sulla via di destra …
Dalla sosta di L5 proseguire in sicura fino a raggiungere un buon punto nel bosco soprastante.
Ritorno alla macchina
Seguire la traccia che, verso sinistra, prima scende e poi risale il bosco per collegarsi alla parte iniziale dell’avvicinamento percorso all’andata.
Terzo tempo
Ringrazio Marco che mi ha fatto scoprire il bar/alimentari/negozio “Dal Gilio Bottega & Bistrot” a Rivoli Veronese. Enorme varietà di panini, ordinari e gourmet, buone birre e qualche prodotto da arrampicata in vendita all’interno.
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