La nostra avventura in bici riprende dall’Alta Val Pusteria, dal grazioso borgo di Villabassa (Niederdorf). Grazie all’ottima cena della sera precedente e alla dormita confortevole del camping Olympia a 4 stelle, le energie sono al massimo. Sulla carta eravamo convinti di aspettarci una quarta tappa in piano e in discesa.. ma le nostre aspettative si sono rivelate ben presto errate!
Da Villabassa a Rio Pusteria: in bici in Val Pusteria
La prima sorpresa si presenta poco dopo la partenza: passato l’abitato di Villabassa, un chiaro cartello indica la presenza di lavori lungo la ciclabile e obbliga a prendere una deviazione sulla sinistra. Ligi alle indicazioni, prendiamo la deviazione: una stradina asfaltata che sale attraversando il bosco e che, in un breve punto, raggiunge la pendenza del 18%!!! La fatica è comunque ricompensata: l’irta rampa ci porta a passare per meravigliosi prati e campi e ci regala una spettacolare vista sulle pareti delle Dolomiti del Parco Naturale di Fanes-Sennes-Braies.
Dopo pochi chilometri la deviazione si ricongiunge al percorso ufficiale, ma il sollievo dura poco: nei pressi di Monguelfo un altro cartello, questa volta meno esplicito del precedente, lascia intendere la necessità di seguire una deviazione sulla sinistra. Anche in questo caso seguiamo fedelmente la segnaletica: come la precedente, la deviazione si arrampica nel bosco sul pendio “sinistro” della vallata. Non ci aspettano rampe dalla pendenza estrema ma comunque una salita lunga e soprattutto inattesa. Questa deviazione giunge sin quasi a Valdaora, dove finalmente torniamo sulla vera ciclovia che non abbandoneremo più.
La nostra avventura in bici lungo la Val Pusteria, nonostante gli inconvenienti dei lavori in corso, ci ha regalato degli scorci molto caratteristici che senza deviazioni ci saremmo persi. In tutte le cose c’è un lato positivo!
Passiamo Valdaora, alla cui destra si nota evidente l’inizio della Valle Anterselva e le cime sempre innevate delle Alpi Aurine. In pochi chilometri raggiungiamo la città di Brunico, bellissimo centro dall’intatto aspetto medievale. Facciamo un giro del centro e una visita al castello che, in vetta alla collina, domina la città.
Ci concediamo una pausa panino e qualche minuto di relax, rigorosamente all’ombra del potente sole che ci accompagna dalla nostra partenza a Venezia. Lasciata Brunico, la ciclovia prosegue verso ovest lungo il fiume Rienza, per raggiungere Rio Pusteria e, poco dopo, in prossimità di Bressanone, la ciclabile si immette nell’Alta Valle dell’Isarco, seguendo l’itinerario dell’autostrada A22 del Brennero.
Da Bressanone a Vipiteno
Probabilmente il tratto tra Bressanone e Campo di Trens può essere considerato quello meno appagante dal punto di vista paesaggistico, e per certi versi il più tetro e grigio a causa della costanza presenza dei viadotti dell’autostrada. Con qualche eccezione: il Forte di Fortezza, imponente costruzione militare austriaca risalente al diciannovesimo secolo, realizzata a presidio del confine Italo-austriaco di allora.
Una decina di chilometri prima di Vipiteno la stretta valle dell’Isarco si apre sull’ampia piana che anticipa la cittadina. Il grigiore dell’A22 lascia quindi il posto a prati, campi e piccoli abitati. Affrontiamo gli ultimi chilometri rettilinei della ciclovia con in mente l’idea dell’abbondante cena che ci aspetta, e soprattutto della prima notte in albergo. Finalmente!
La sera è prevista poggia che arriva puntualmente e non abbiamo più cambi puliti da indossare. Decidiamo quindi di alloggiare presso l’Hotel Mezzaluna – Mondschein, nel pieno centro storico. La scelta si è rivelata eccellente. Ottimo rapporto qualità/prezzo e un’encomiabile gentilezza dello staff (ci è stata data la possibilità di utilizzare la lavatrice dell’albergo per lavare tutto il nostro abbigliamento sudato 🙂
Michele mentre ammira la bassa Pusteria L’arrivo a Vipiteno
La sera abbiamo cenato nella via principale di Vipiteno dove la stanchezza accumulata si è fatta sentire, così pure la fame. Michele, indeciso tra pizza e carne ha mangiato una pizza con le polpette di carne che ha giudicato buonissima, Lorenzo invece una pizza con broccoli e salsiccia con un mix di formaggio e salame all’interno della crosta. Sicuramente due pizze inusuali ma vi giuriamo con ottimo impasto e gustosissime, la fame era veramente tanta!!
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