Attratti dalle relazioni più che positive trovate su altre pagine, decido con Marco di approfittare di un sabato autunnale per tornare sulla Parete Rossa di Castel Presina (dopo le esperienze su Baby Doc) con l’obiettivo, questa volta, di salire “Fandango“.
Si tratta effettivamente di una via molto bella, impegnativa, che alterna i marcati strapiombi sulla caratteristica roccia rossa alle placche grigie degli ultimi tre tiri. La chiodatura mai distanziata (piastrine angolari) abbassa il grado obbligatorio sul 6b offrendo così un’arrampicata senza troppo stress.
Avvicinamento
Accesso unico per tutte le vie della Parete Rossa di Castel Presina.
Provenendo dal casello A22 di Affi, si segue la strada che, dopo Caprino Veronese, sale verso Spiazzi. In prossimità di un ampio curvone verso sinistra si svolta a destra prendendo una stradina in Località Caporai. La si segue per qualche centinaio di metri per poi parcheggiare nei pressi di questo punto. Si prende quindi il sentiero che, sulla sinistra (non molto evidente) dapprima risale leggermente per pochi metri e poi, interamente in discesa, porta ai piedi della parete rossa (ad un bivio seguire il cartello “Palestra di roccia”). In totale circa 20m.
Attenzione: gira voce che in passato siano stati compiuti atti vandalici alle macchine parcheggiate in quel punto. C’è quindi chi preferisce parcheggiare lungo la strada provinciale in prossimità del Ristorante La Baita.
La via
Fandango si trova a circa metà della parete di Castel Presina, poco dopo la via “Destini incrociati” e qualche decina di metri prima di “Baby Doc”. L’attacco è segnato da una scritta in nero, in prossimità di una colata scura.
La linea è piuttosto verticale. La prima parte affronta senza timore i notevoli strapiombi dove la gravità viene in parte compensata da prese buone e ben segnate, perlopiù orizzontali. La seconda metà si svolge su placca grigia, compatta e lavorata, lungo una linea che obliqua leggermente verso sinistra (L4 e L5) e poi, nel finale, verso destra (L6).
L1 – Un inizio spietato su 7a di continuità, con un paio di allunghi decisi a metà. Consigliato un minimo di riscaldamento su qualche altro tiro iniziale più facile. Sosta scomoda.
L2 – Strapiombo molto accentuato ma su prese buone e ottimi riposi. 6c+.
L3 – Tiro chiave. Primo tratto sempre in strapiombo, dove i riposi non mancano. Il crux è l’uscita su una sequenza boulder di non facile lettura a sinistra della linea degli spit. 7b.
L4 e L5 – Tiri simili tra loro. Placca bellissima su roccia grigia compatta eccezionale. Attenzione su L5 la linea sale leggermente verso sinistra fino alla sosta, seguire le piastrine angolari. 6a+/6b.
L6 – Tiro impegnativo su roccia ottima, con muretto iniziale molto tecnico e leggermente strapiombante. 6c. Dove le difficoltà diminuiscono si trova una prima sosta con cordini e anello di calata: proseguire fino a trovare una seconda sosta con catena. Volendo, da questa sosta si può proseguire ulteriormente per altri 5 metri (2 spit di passaggio) e uscire direttamente sul bosco sommitale sostando su albero.
Ritorno alla macchina
Seguire la traccia che, verso sinistra, prima scende e poi risale il bosco per collegarsi alla parte iniziale dell’avvicinamento percorso all’andata.
Terzo tempo
Ringrazio Marco che mi ha fatto scoprire il bar/alimentari/negozio “Dal Gilio Bottega & Bistrot” a Rivoli Veronese. Enorme varietà di panini, ordinari e gourmet, buone birre e qualche prodotto da arrampicata in vendita all’interno.
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