E’ settembre, mi trovo a Reggio Emilia, la giornata è fredda e limpida e così, dopo aver cercato un po’ in internet, decido di avventurarmi verso Punta Buffanaro e sull’Alpe di Succiso, nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano.
L’escursione
Punto di partenza è il paesino di Succiso Nuovo, piccolo comune reggiano a pochi chilometri dal confine con la provincia di Parma e quella di Massa Carrara. L’escursione ha inizio dalla chiesetta, nei pressi della quale prendo la chiara strada sterrata agli inizi del bosco; dopo pochi metri incrocio un bivio che supero tenendo la destra, seguendo quindi il sentiero CAI 653.
Il sentiero si sviluppa lungo l’incantevole bosco di faggi, elemento caratteristico di questa zona. Dopo circa 1h di cammino, attraversato il torrente Liocca, mi tengo sulla sinistra seguendo le indicazioni per il Monte Acuto e l’omonimo Lago.
Proseguo quindi per altri 45 minuti fino a raggiungere il quieto Lago di Monte Acuto e il vicino Rifugio Città di Sarzana (1.587 metri s.l.m.). Aggiro il lago e proseguo, sbucando poco dopo fuori dal bosco; il paesaggio cambia e mi trovo di fronte i verdissimi pendii nei pressi della Sella del Monte Acuto.
La Sella del Monte Acuto è crocevia con altro sentiero proveniente dalla direzione opposta. Qui mi tengo sulla sinistra, lungo lo scenografico crinale che prosegue a vista d’occhio e separa il versante emiliano da quello toscano.
Il sentiero attraversa, in saliscendi, alcune rocce, in parte attrezzate con cavi d’acciaio per mettere in sicura i tratti più pendenti.
In cima a Punta Buffanaro
Continuo, sempre lungo il crinale, che a questo punto si fa più ripido e mi porta sulla cima Punta Buffanaro (1.878 metri s.l.m.). Complice anche la giornata fredda e il cielo terso, la vista da qui è stupefacente: a Ovest posso scorgere addirittura il Golfo della Spezia, mentre a Nord riesco a intravedere le cime innevate delle Alpi.
Mi concedo giusto il tempo per mangiare un panino, per ripartire alla volta dell’Alpe di Succiso, ben visibile a Sud-Est della mia posizione. Da Punta Buffanaro quindi proseguo in discesa, lungo l’ormai costante crinale, attraverso ulteriori rocce attrezzate, superando il Monte Alto (1.920m) e giungendo al Passo di Pietra Tagliata (1.770m), crocevia tra il sentiero CAI 673 e 671.
La salita all’Alpe di Succiso
Continuo dritto, davanti a me la strada riprende a salire con forza lungo roccette e tratti erbosi, iniziando a puntare verso Est. In circa mezz’ora raggiungo l’Alpe di Succiso, punto più alto dell’escursione (2.016 metri s.l.m). Nonostante il tempo in peggioramento, anche da qui il panorama ripaga. La cima è solitaria e morbida, oltre a me nessuno. Sono forse l’unico fortunato che oggi ha il privilegio di ammirare il blu del mare dagli oltre duemila metri di questo punto nell’Appennino?
Inizia a piovere, il vento si alza e la giornata è fredda. Decido quindi di riprendere il cammino in direzione del punto di partenza. Dalla cima dell’Alpe di Succiso inizio a scendere lungo la ripida radura in direzione Nord, lungo una traccia visibile con molta fantasia e senso dell’orientamento. In circa mezz’ora, superando il Monte Ramiseto (1.680m), il sentiero riprende ad essere battuto.
Incontro il Rifugio Rio Pascolo (torrente che scorre nelle vicinanze) – chiuso – e, poco dopo, la discesa mi porta nuovamente nel bosco. In poco meno di un’ora, e incontrando diversi fungaioli (siamo in piena stagione) giungo infine al parcheggio.
Considerazioni
Questa è stata la mia prima escursione sull’Appennino, abituato come sono a frequentare le più blasonate Dolomiti. Sono rimasto sorpreso dalla bellezza di alcuni paesaggi: i pendii lungo il crinale che ho percorso dal Monte Acuto all’Alpe di Succiso; il bosco di faggi; la possibilità di ammirare in lontananza niente poco di meno che il Mar Tirreno.
A conferma delle informazioni raccolte prima dell’escursione, ho avuto l’impressione che si tratti di un luogo forse sottovalutato dagli appassionati di escursionismo – vuoi anche perché non così comodo da raggiungere dai capoluoghi delle tre province confinanti; ha sicuramente una fama maggiore tra chi cerca funghi.
Non so se ci tornerò, ma senz’altro questa “prima volta” ha suscitato l’interesse per altre escursioni e vie ferrate (non ce ne sono tante) in zona.
Sintesi
Quando | 26 settembre 2020 |
Dove | Tirreno tosco-emiliano, con partenza da Succiso Nuovo |
Parcheggio | Nei pressi della chiesa di Succiso Nuovo https://goo.gl/maps/N3wXpww376G9K7Rv8 |
Durata | 6 ore circa |
Lunghezza | 16 km |
Dislivello | 1.200m |
Rifugi | Rifugio Città di Sarzana Rifugio Rio Pascolo (chiuso) |
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